Blenio Café
cosa fare per la valle?
mara
am: 8.9.2016 22:51
Falò di oggi, tema rustici.

Mi sento di fare i complimenti a Reto Crameri, 26 anni, grancosigliere, e al Parlamento retico! Vedremo di seguire questa - lunga suppongo... - vicenda.

Mi son piaciute anche le parole del sindaco di Acquarossa Odis De Leoni. Oggi - e chi vive vicino a piccoli e medi artigiani lo tocca con mano - oggi riattare e/o costruire diventa (per proprietario ma anche per gli artigiani) quasi un'impresa ardua... tante leggi, disposizioni, studi da fare (e da pagare), pagine e pagine di carta... A uno poi, spesso (e come confermato nel servizio di Falò) o scappa la pazienza (si scoraggia) o non ha i soldi per far fronte... a quel che chiedono le leggi.

Sinceramente faccio (ancora) molta fatica a capire... a vedere... a intravvedere come il Parc Adula possa, in un futuro, "allentare" o incentivare, o motivare o cambiare tutto questo in modo efficace (per chi in valle vive e lavora). Ovviamente sto parlando di Zona periferica. Ossia, tolta la zona nucleo, di tutto quel che resta dell'intera valle.
In modo CONCRETO, cosa potrebbe cambiare in maniera positiva? (sto parlando di un rustico bleniese che un bleniese vorrebbe riattare impiegando ditte bleniesi)...

Grazie per aiutarmi a capire! :-)
Vilmos
am: 10.9.2016 11:20
Ciao Mara! ( :

Premetto di non aver visto Falò.
Per aiutare a capire cosa potrebbe portare il PA in questo settore, sarebbe interessante sentire l'opinione delle ditte bleniesi che si occupano (anche) di ristrutturazioni di rustici bleniesi.

Un'idea per il prossimo numero di Voce di Blenio? E chissà che qualcuno con le "mani in pasta" non dica la sua già su Blenio Cafè...

A presto! ( ;
marcello
am: 11.9.2016 13:23
Cosa succederà in zona periferica, se il parco venisse approvato?

Andate a leggere la presa di posizione di Pro Natura, la risposta è molto chiara, e non ci saranno deroghe che tengono! La legge parla chiaro, e le associazioni ambientaliste faranno a gara ad inoltrare ricorsi su ricorsi, tutto quanto dovrà sottostare ai loro concetti....
alfiero
am: 11.9.2016 16:38
Molti la pensano come Marcello. Non tutti osano dirlo. ... paura? .... insicurezza? .... spero quella sorta di sicurezza nel senso: taccio ma voto no al parco, ritenendolo la replica della fregatura "abitazioni secondarie". Abbiamo capito! la carta del parco è "carta bianca" può essere modificata da chi? .. dal + forte si intende! . La zona periferica è destinata, in gran parte, a diventare nucleo (o almeno teatro delle stesse proibizioni) con la strategia "a fette di salame" ?

Spero che il 27. novembre 2016 le urne dicano NO così che il 28 novembre 2016 possiamo ricominciare a pensare a dar vita alla gestione delle nostre risorse, che non sono poche, e che ci permetterebbero di creare posti di lavoro concreti, (12 mesi all'anno, o meglio 11 mesi + uno di vacanza), di assimilarci al mondo creativo che ci circonda e di pensare alle strutture sociali che attirerebbero nuovi abitanti. Spendiamo, nel primo quarto di secolo del nuovo millennio, un centinaio di milioni per il parco, ma la valle, forse le tre valli nel pieno del discorso di crescita, non ha un bagno pubblico, sembra normale? .....
alfiero
am: 11.9.2016 16:55
domanda semplice, banale ma pratica: la festa dei camion a Campo Blenio avrà il nulla osta del parco?
Richi
am: 11.9.2016 19:26
Una cosa, ahinoi, è assodata e ovunque vera: più il potere decisionale si allontana dal terreno, dalla popolazione, dalle autorità locali, più per la popolazione e le autorità locali si allungano i tempi. E si accorcia l'autonomia decisionale locale. E aumenta la burocrazia e i tempi di attesa.
Aumenta lo scollamento tra la realtà locale e la realtà di chi decide (l'annoso esempio dei rustici può "calzare", nel senso che Berna ancora non ha capito la specificità delle vallate del nostro Cantone e non ha capito l'essenza e la storia delle cascine).

Altri esempi che allontanano la popolazione delle montagne dalla partecipazione alle decisioni? Da una maggior incisività e potere d'azione "rapido"? -> la centralizzazione de La Posta, la Raiffeisen che se ne andrà, gli uffici cantonali, l'Ospedale,....

In effetti, dovremmo invece fare in modo che questa tendenza si inverta..., se vogliamo delle regioni alpine più vivaci e operative....
Richi
am: 11.9.2016 19:30
.... ancora un esempio... OTR.... :-(

O qualcuno mi sconfessa?
Christian
am: 14.9.2016 11:31
Ciao a tutti,
il 27 novembre saremo chiamati a votare su un Regolamento del Parco che cita espressamente “Non ci sono nuove limitazioni nella zona periferica e le attuali regolamentazioni di legge mantengono la loro validità”. Questa frase è stata pronunciata dalla Consigliera federale Doris Leuthard e ribadita in più di un’occasione, tra gli altri, dai Consiglieri di Stato Cavigelli, Vitta e Zali. È stato scritta, detta e ripetuta in mille modi. Sulla Charta testo della votazione è scolpita nero su bianco. Ritengo poi che le quattro autorità politiche appena citate meritino fiducia e rispetto. Ho 31 anni e ho profonda fiducia nelle istituzioni e nella politica Svizzera, ad ogni livello. E quindi anche nel Comune in cui vivo e che è rappresentato nell’Associazione che ha ricevuto dallo stesso Comune l’incarico di creare e promuovere il progetto sui cui siamo chiamati a votare. In questo mio scritto non celo un sentimento di patriottismo e di forte attaccamento al nostro sistema politico, modello ed esempio positivo in tutto il Mondo. La convinzione che quello su cui siamo chiamati a votare rappresenta una vera e propria farsa e che quello che la maggioranza del popolo decide verrà invalidato o abiurato, significa semplicemente non avere fiducia e credibilità nelle istituzioni e nella politica che ci rappresentano. Da quando seguo l’attualità e la cronaca politica mi risulta che gli esiti alle votazioni siano sempre stati rispettati e messi in atto. Non ho mai avuto l’impressione di vivere in un Comune, Cantone, Paese corrotto o che non ossequia la volontà popolare. Alle urne l’invito è quindi quello di esprimere il proprio parere sul testo in votazione (che contiene tra le altre la frase “…” di cui sopra) e non sulla convinzione che le nostre istituzioni vogliano sempre e solo ingannare i poveri e ripudiati bleniesi.
La zona periferica di un parco nazionale di nuova generazione (come appunto il ParcAdula) equivarrebbe per statuto, concezione e contesto giuridico ad un Parco naturale regionale. In Svizzera di Parchi naturali regionali che ne sono ben 14 e con ottimi risultati in termini di indotto economico, turistico e di soddisfazione di chi vi risiede. Cito il Parc Ela, Parc Beverin, Naturpark Tahl, Parc Gruyère Pays d'en Haut, Parc Jura Vaudois, Biosfera Val Müstair, ecc, ecc. Si trovano in regioni bellissime, dinamiche e attive, alcune addirittura a ridosso dei grossi centri urbani. Ebbene, in questi parchi non vi è nessun ulteriore vincolo o divieto di tipo pianificatorio o edilizio rispetto all’ordinamento giuridico già precedentemente e normalmente in vigore. L’OPar afferma infatti che per la zona periferica di un parco nazionale o per i parchi naturali regionali, l’Ente responsabile si prefigge degli obiettivi a favore della regione e del suo territorio, ma non attraverso dei divieti o restrizioni aggiuntive. Obiettivi territoriali, paesaggistici, naturalistici e di cultura tradizionale da raggiungere per la nostra economia e per la nostra regione, ma senza obblighi e divieti per cittadini, enti o turisti. Il fatto che nei Parchi naturali regionali non vi siano restrizioni supplementari rappresenta già di per sé 14 precedenti a conferma che nella zona periferica del Parc Adula non ci saranno nuovi vincoli o limitazioni.
Buona giornata! Christian
alfiero
am: 14.9.2016 14:20
Beh, Christian, ma allora a cosa serve l'ordinanza sui parchi che definisce i compiti e le prerogative, buone o meno che siano, della zona periferica. A cosa serve inscrivere certi parti dei regolamenti sul parco Adula nei documenti pianificatori del cantone ecc. ecc. A cosa serve la legge organica patriziale e i regolamenti patriziali, se l'assemblea comunale si arroga il diritto di decidere al posto dell'assemblea patriziale. A cosa servirebbe una decisione contraria dell'assemblea patriziale se i patriziati non devono potersi avvalere delle loro leggi per decidere sul cambiamento dell'uso dei loro beni? Cosa significa che nella zona periferica si devono correggere gli errori del passato non appena si presenta l'occasione? chi statuisce se i rustici sono errori del passato da correggere? avere una percentuale oltre il 20% di abitazioni secondarie è un errore del passato? chi statuisce, se non l'articolo della costituzione del quale ognuno, e ogni associazione, ha il diritto di avvalersi ? Diamo valore alle dichiarazione di Pro Natura e WWF per i quali il parco, come presentato, non è abbastanza proibitivo e troppo permissivo, apprezziamo la loro trasparenza una volta tanto, loro, queste associazioni, hanno dei diritti e hanno il diritto di far valere la loro voce in capitolo molto forte, non saranno certo le equivocazioni che vogliono banalizzare l'impegno della popolazione e delle istituzioni locali a restringere le loro preferenze in fatto di autonomia a mantenere favorevole alla valle di Blenio la strategia di gestione del parco. Questo parco che si voleva anche per accumunare culture diverse rischia di essere un fattore di divisione ikportante e irreversibile.
alfiero
am: 14.9.2016 14:37
In tutte le campagne che precedono le votazioni c'è un opposizione alle proposte e alla volontà delle autorità, e di conseguenza un dibattito, perché, l'opposizione al parco, dovrebbe nascere da sfiducia o mancato apprezzamento nei confronti del nostro sitstema?
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