Blenio Café
cosa fare per la valle?
marcello
am: 17.4.2012 1:36
Assolutamente d'accordo con Erika, il bus alpino può senz'altro costituire una valida alternativa.

E qui mi vedo costretto all'ennesima polemichetta!
Del resto già fatta notare sul nostro mensile vallerano.
Se avete occasione di passare per Rabius, il paese che si trova all'imbocco della valle Sumvitg, dove esiste una tratta di Bus Alpin, noterete un invitante striscione che pubblicizza questo trasporto pubblico, se poi vi addentrate nella valle che porta in Greina, troverete al capolinea un accogliente costruzione in legno, che vi riparerà dal sole e soprattutto dalla pioggia.
Dalle nostre parti? pubblicità praticamente inesistente, per non parlare dei capolinea posti in pian Giarett e in val Luzzone :-(
Erika
am: 17.4.2012 5:08
Eh si, i grigionesi in queste cose ci "bagnano il naso". Conosco i Grigioni perchè lì ho parenti stretti, e a livello di turismo anche nelle vallate sono generalmene ben organizzati.

E adesso faccio anch'io la mia polemichetta: siamo sicuri che dalle nostre parti diamo la giusta importanza al turista? Mah...

Saluti.
Erika
Fiordaliso
am: 10.5.2012 20:17
Mi congratulo ancora una volta con questo sito e con m.cittadini per l'opportuno quesito proposto in “Cosa pensi”: BANDA LARGA, E' GIUSTO CHE I SINGOLI COMUNI CONTRIBUISCANO CON IL 50% DELL'INVESTIMENTO?

A prima vista potrà sembrare una domanda per pochi eternauti ma è invece molto più fondamentale... per noi tutti e per chi ci seguirà in questa vita. Ho già avuto occasione di scrivere in questo forum che le strade - le vie di comunicazione - sono un fondamentale tassello della nostra società ed un potente agente per le prospettive economiche di una regione... le vie telematiche sono le nuove strade.

Un tempo per percorrere un determinato tragitto era uso pagare un dazio, oggi le nostre strade sono comunali, cantonali e nazionali e paghiamo la loro costruzione ed il loro mantenimento, ogni anno, con le tasse.

Le vie telematiche sono invece cosa recente e - per ragioni che non approfondisco qui - in mano privata. Una mano privata che investe soldi suoi per poi chiederci un dazio ogni qualvolta l'infrastruttura viene usata. (Qui si dovrebbe approfondire la natura "semi-ex-monopolio-parastatale-che-fu" del privato in questione, ma dato che non mi aiuta a rispondere alla domanda soprassiedo).

È chiaro a tutti il meccanismo in cui il privato investe nello sviluppo di un'offerta credendo vi sia una corrispondente richiesta in grado di generare abbastanza denaro per ripagare l'investimento e generare un profitto. Se il privato non crede vi sia la necessaria richiesta (e la prospettiva di un guadagno) semplicemente non investe.

Ma torniamo alla domanda. Se il quesito proposto fosse "è giusto che la cosa pubblica supplisca all'incapacità del privato nel finanziare questa nuova infrastruttura?" per quel che mi riguarda non ho dubbi - la mia risposta è si.

Diventa più difficile rispondere ad una domanda dove viene chiesto quale livello dell'apparato pubblico debba essere chiamato ad intervenire: comunale, cantonale o federale. Qui semplicemente non sono in grado di dare una risposta in quanto non ho gli strumenti (ed i numeri) per potermi costruire un'opinione.

Quello che mi è chiaro però è che spetta alle nostre istituzioni comunali e regionali prendersi carico di esaminare il problema, elaborare una proposta e, nel caso le casse comunali non siano in grado di far fronte alla spesa, attivare le corrispondenti autorità cantonali e federali per creare quella struttura così importante per il bene pubblico e il suo sviluppo futuro.

Questo chiedo ai politici e alle autorità comunali e regionali.
maru
am: 11.5.2012 20:14
Ringrazio a mia volta Fiordaliso per aver portato nel BC il sondaggio che ho lanciato qualche tempo fa...
Le risposte in equilibrio tra il si e il no dimostrano che non c'è una risposta giusta...

La mia domanda, forse non l'ho posta in modo chiara: trovate giusto che i comuni periferici debbano sobbarcarsi una parte dell'investimento per fare in modo che tutti possano essere allacciati alla rete in modo soddisfacente quando negli agglomerati urbani questo viene offerto in modo gratuito???

Anch'io penso che debba essere lo Stato a sostenere tutto questo progresso (come ha fatto una volta con le strade, il telefono, la televisione, ecc). Però non vedo giusta questa differenza tra zone urbane e zone di montagna. Dove sta la solidarietà tra le diverse regioni sulla quale si basa il nostro bellissimo federalismo??

A voi la risposta!
Saluti
mara
am: 11.5.2012 21:38
Ciao cugi, salve Fiordaliso,
la tematica è sempre in veloce evoluzione, tanto che a quanto pare la tecnologia che si voleva implementare qui in Valle già risulta essere sorpassata, stando a quanto è stato detto proprio recentemente in Consiglio comunale a Blenio (Franco se ci leggi informa meglio, grazie!).

Ad Acquarossa, sempre in Consiglio comunale e sempre recentemente (7 maggio), Simone Ghisla del Gruppo giovani generazioni del PPD ha risollevato la questione. Il Municipio ha detto che del problema se ne sta facendo partecipe pure la comunità dei Cantoni di montagna o comunque tutte le regioni periferiche, ora non ricordo se a livello svizzero o cantonale. Insomma ci si sta muovendo ad un livello un po' più elevato... sperando che qualcosa succeda nel senso di diminuire il Digital Divide tra città e zone di montagna, dove l'uso di internet e il telelavoro possono essere delle validissime opportunità di "lavoro decentralizzato". Come fa da diversi anni a questa parte ormai (dal '95) la sottoscritta, anche se ogni tanto con la "linea a singhiozzo" e con qualche inghippo tecnico, come quando - ma questo è un altro tema... - la cara SES toglie l'elettricità per lavori sulla linea 1 ora prima del previsto, senza preavviso... Ma tant'é... Siamo destinati a rimanere "quantité négligeable?? Sembra di sì... Togliamo 1 ora prima l'elettricità a Lugano??? Bello sarebbe eh?)... Ma sto divagando...
Prego Simone e Franco, se ci leggono, ad aggiornare la tematica Banda larga e partecipazione Swisscom / Comuni ecc. I molti internauti della Valle saranno loro grati per l'informazione.

Il forum serve anche a questo! :-)

Buon pomeriggio di sole a tutti, ciao!
mara
franco
am: 14.5.2012 20:46
Blenio ha deciso di partecipare nella misura del 50% all'investimento per lo sviluppo della banda larga nel suo comprensorio. Questa scelta è dettata dalla volontà di avere al più presto una velocità di banda al passo con i tempi.
Sulla richiesta di partecipazione dei rispettivi comuni, si può discutere a lungo, non mi addentro.
A mio modesto parere non possiamo permetterci di perdere altro tempo in discussioni che verosimilmente non porterebbero a nessun frutto a corto termine e le vie telematiche sono una necessità impellente. Se poi le casse comunali lo permettono come nel caso di Blenio, ritengo inutile tergiversare.
Riguardo la tecnologia Swisscom, effettivamente come diceva Mara, c'è del nuovo.

Breve descrizione tecnica:

In tutti i Paesi o quartieri vi è un armadio di distribuzione da dove partono i cavi per i diversi utenti sparsi sul territorio, sono i vecchi allacciamenti telefonici, chiamati anche allacciamenti dell'ultimo miglio. Questi cavi sono in rame (doppino).
Purtroppo i doppini cosi come concepiti non sono adatti per le alte velocità di trasmissione che necessita internet e nemmeno per BluewinTv.
Ora allacciare gli armadi con un cavo a fibra ottica (il top della trasmissione) e cosa relativamente semplice e poco onerosa, mentre sostituire i doppini con la fibra ottica è un'impresa titanica, lo si sta realizzando a titolo sperimentale in pochi agglomerati urbani della Svizzera.
La tecnologia a banda larga Swisscom ancora in vigore oggi, consiste nella sostituzione degli attuali armadi di distribuzione dei singoli quartieri con dei nuovi armadi contenenti schede elettroniche (DSLAM) atte a velocizzare le trasmissioni sui doppini.
Il problema di questa tecnologia è che più l'utente si allontana dall'armadio, più la velocità di trasmissione decresce: dopo un km, BluewinTv addio!
Da notare che sovente questi armadi sono locati ai margini dei quartieri.
Ora Swisscom sta valutando una nuova tecnologia non ancora ben definita, che dovrebbe portare la fibra ottica non più ad solo ripartitore all'interno di un quartiere ma a diversi ”nodi”, diminuendo cosi la lunghezza del doppino verso il singolo utente e permettendo nel contempo una velocità di banda per tutti più elevata.
Questa tecnologia sarà definita fra 4 o 5 mesi.

Saluti da oltre frontiera.
maru
am: 14.5.2012 22:39
Grazie mille a Franco per le precisazioni.
Condivido anche la sua presa di posizione per quanto riguarda la partecipazione dei comuni negli investimenti.

La mia era solo una discussione filosofica che finisce lì e non porta da nessuna parte...

Quindi, se ci sono le possibilità, ok per la partecipazione comunale, altrimenti... ci attacchiamo al trammmmmm

saluti
marcello
am: 16.5.2012 3:04
Sempre a proposito di Banda Larga, ecco qui il futuro, la soluzione per servire tutti quanti, incluse le valli più remote, il satellite!

Date un'occhiata a questo sito, che serve l'Italia e non solo, a dei prezzi decisamente migliori rispetto alla CH.

www.open-sky.it/tooway/content/acquista-tooway-2

E in Svizzera? provate a interpellare la Swisscom a proposito di ADSL via satellite, troverete solo porte socchiuse.... puzza ancora di monopolio?
maru
am: 17.5.2012 2:20
Ciao a tutti,
mi permetto di cambiare un attimo discorso...

nella pagina del settimanale cooperazione

www.cooperazione.ch/article42416?skip=true

potete votare una foto delle nostre milizie!!

ciao
marcello
am: 4.6.2012 3:15
Restyling della strada del passo del San Gottardo, e il Lucomagno?

M.Borradori e il Governo ticinese non sono i soli a rimanere a bocca aperta, apprendendo la notizia con cui viene comunicata la decisione del Governo federale di aver stanziato la bellezza di 250 milioni per il risanamento della strada del passo del San Gottardo.
Siamo tutti consapevoli dell’importanza di questo asse stradale, soprattutto nell’ottica di una possibile chiusura a lungo termine della galleria autostradale. Va pure subito detto che la variante Biasca-Disentis attraverso il passo del Lucomagno, per una lunga serie di ragioni, non può e non deve rientrare nelle possibili varianti per il traffico internazionale di transito, salvo per situazioni estreme.
Il passo del Lucomagno, fatta eccezione per gli scambi economici locali, è da annoverare fra i passi a vocazione turistica, ma questa non deve essere la ragione per la preoccupante incuria e il successivo degrado del fondo stradale, in particolare sul lato ticinese, cosa che rende il Lucomagno uno dei passi alpini svizzeri più malmessi e pericolosi, in particolare per motociclisti, ciclisti, e non da ultimo per il traffico agricolo locale.
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