Blenio Café
cosa fare per la valle?
Sara
inserito il: 1.6.2016 9:13
Buongiorno!
Riguardo al progetto Foreignness aggiungo che l'opera "Kamchatka '16", dell'artista Anna Galtarossa, è visitabile presso la Cima Norma dal mercoledì al sabato, dalle 14:00 alle 19:00. Ingresso gratuito.
Tutte le informazioni sul sito: www.lafabbricadelcioccolato.ch/e/kamchatka-anna-ga...
Un saluto cordiale,

Sara Corbino
Assistente alla direzione artistica
Fondazione La Fabbrica del Cioccolato
Gabriella
inserito il: 14.7.2016 18:34
Buongiorno,
Forse questo potrebbe anche essere interessante per la Valle di Blenio:
www.cdt.ch/ticino/bellinzona/159161/s%C3%AC-le-val...
Cordiali saluti
Gabriella
Marcello
inserito il: 19.7.2016 11:28
Bene per il sostegno a Bea da parte dei comuni e da parte di OTR.
Ma questa nuova struttura turistica regionale va rivista nella sua struttura operativa.
A parte i soliti discorsi politici, e le paginate di buone intenzioni, a decantare la vocazione turistica bleniese, nulla o poco rimane di concreto.
Mi auguro che il mondo politico locale si dia presto una mossa per ridare alla valle ció che le aspetta.
mara
inserito il: 19.7.2016 12:53
... il nostro problema in Ticino è che abbiamo troppi uffici, troppa burocrazia, troppi burocrati, troppi studi da fare e da accettare, troppe "scartafazz", troppi classatori, troppe leggi, troppi vincoli, troppo poca autonomia dei Comuni periferici DI MONTAGNA... (quelli cittadini l'autonomia già ce l'hanno o se la prendono, o comunque hanno già le comodità...), troppi uffici da visitare per fare un sentiero da A a B...

Andare fuori dal Ticino e toccare con mano altre realtà a volte è molto interessante... Ma dobbiamo ahinoi accettare la realtà com'è e farci fronte. Mi fermo qui ;-)

...e tutt'al più attendo volentieri delle smentite. Scusate lo sfogo estivo...
alfiero
inserito il: 19.7.2016 17:46
Bellissimo tema quello del sondaggio. Io preferisco guardare verso il futuro non solo perché nel secolo scorso abbiamo avuto 2 guerre, povertà e emigrazione, mentre in quello veniente si spera di averne solo una, e la povertà, quella come quella di allora, manco sappiamo cosa sia, ma anche perché l'istruzione, che le generazioni attuali e prossime hanno il vantaggio di potervici contare. aiuterà la nostra valle a saper decidere cosa fare da grande, per dirla con l'OTR. Anche la nostra valle dovrà affrontare la sfida della globalizzazione, novità (per noi) che come tutte le altre arriva in periferia solo tardi, solo adesso, frammista a rimasugli di ideologie senza efficacia duratura, e la convinzione assurda che senza regole dispotiche in montagna tutto sia in pericolo. Le esigenze primarie della gente sono sempre quelle, i mezzi per soddisfarle sono invece molto progrediti, un solo dubbio: le esigenze "costruite" sapremo noi e sapranno i posteri abbandonarle? Nella misura in cui durerà la libertà l'istruzione saprà cambiare le sorti delle periferie.
mara
inserito il: 29.7.2016 13:21
... più passa il tempo, più sento e vedo casi reali, più mi viene quel "tremolio" dentro che mi fa mettere le dita sulla tastiera e dire la mia...

Questa l'ho saputa oggi. Da fonte certa. Sennò non sarei qui a scrivere.
Grigioni: un privato acquista un cascinale in montagna. Da riattare. Dopo 2 mesi (non stiamo a disquisire su una settimana più o meno) ha il permesso. Inizia i lavori!

Ticino: quanto tempo? Grazie per una risposta. Infatti nelle prossime settimane, questo tema TI / GR lo affronto da vicino e quindi un vostro aiuto mi farebbe anche piacere, ai fini di un eventuale articolo.

Ritorno al mio cruccio. Supponiamo che abbiamo il Parc Adula ORA. Supponiamo che a Olivone (o Ghirone) nasca un progetto. Supponiamo tra i 2-3 mio di franchi. Supponiamo che un progetto simile nasca a Disentis, o a Vals. Zona periferica Parco. Investimento simile. Chi arriva prima? I milioni dati al PA saranno 10 se non erro... devo controllare per quanti anni.

Potrebbe sembrare una cretinata o che vado a "pesare il fumo" ma in effetti... a tutti... gli effetti e CONCRETAMENTE non lo è. E a guardar bene il Parco non c'entra nulla perché già ORA cavoli la situazione è questa.
E intendiamoci, il mio NON è un discorso CONTRO il parco (sul principio, posso essere d'accordo, ma non son d'accordo di votare su un principio. Noi viviamo di realtà...). Sono piuttosto invece disgustata dalle procedure cantonali - nostre - che stanno letteralmente per soffocare ogni progetto; soffocati dalla carta, dalle disposizioni, dalle leggi, dalle ricerche e dagli studi. E NON AGIAMO, NON COSTRUIAMO, NON CREIAMO INDOTTI REALI.
Questo per le Valli trovo sia molto penalizzante.

Perché mentre noi, nelle valli (dove amiamo abitare) attendiamo delle licenze edilizie e quindi passa il tempo... e passa il tempo... e passa il tempo... in questo tempo qualcuno (il Cantone...) ci porta via tutti i servizi cantonali/pubblici. Nota bene che sempre nello stesso tempo che... passa il tempo, noi paghiamo le imposte...
Nello stesso tempo che passa il tempo, anche nelle città - forse - succede che aspettano assai per avere una licenza o dei permessi. Ma loro i servizi li hanno già. E anche tante comodità.

Scusate lo sfogo...potrei raccontare un altro evento che mi è stato pure riferito oggi, ma mi fermo qui per ora. Per dire... venga pure il Parc Adula, ma a livello cantonale bisognerebbe tornare a dare alle Valli una certa sana autonomia. Potere d'azione; un po' celere... Ci stiamo soffocando con le nostre mani...
alfiero
inserito il: 11.8.2016 15:41
Povera valle di Blenio!

D'accordo con le misure per proteggere le rive del Brenno, con le misure esistenti da tempo per il rispetto del Lucomagno, con la bandita di caccia federale, con molte delle regole ambientali che valgono in tutta la Svizzera, con le regole a scopi ambientali che valgono per l'agricoltura. ecc.

Oltre a questo, però, si va di esagerazione in esagerazione: il fermo là ai rustici, la legge sulle abitazioni secondarie, la mania centralizzatrice che vuole portare ogni forma di vita redditizia nello spazio di pochi palazzi e capannoni contigui, ora ci si mette anche l'iniziativa per l'economia verde che vorrebbe fare ancora di più in direzione del invito a desistere dall'abitare in montagna.

Questo vale per tutta la CH. Povera valle di Blenio, dicevo, se a tutto ciò vi aggiungiamo le lunghe pagine di regole del parco Adula fatte sembrare dolci, con la classica mano di vernice, ma che potrebbero scolorirsi e cambiare umore ........ il giorno dopo.

Lottare contro lo spopolamento, è ormai tardi, la strategia odierna, credo, sia quella di incentivare il ripopolamento, creando le strutture sociale necessarie senza le quali nessuno, nemmeno lo Stato per le sue competenze, investe, e, mentre la bassa valle può contare sul benefico contributo del motore di crescita Biasca-Alptransit, lo spopolamento continuerà nel resto della regione.

Dove ci porterà il parco?
mara
inserito il: 17.8.2016 13:07
...Quale spunto di riflessione, copio e incollo il Comunicato stampa del Gruppo svizzero per le Regioni di Montagna (SAB) del 10 agosto scorso che mi sento di condividere in toto, e mi rifaccio a quanto ho scritto recentemente su questo forum.

Personalmente, penso che le nostre regioni di montagna siano già sufficientemente e ampiamente protette... Così come pure gli attori che ci vivono sono già sensibilizzati sul rispetto del territorio (con le eccezioni che sempre ci sono, in ogni dove, non solo da noi...). Non mi dilungo ;-)
Abbiamo bisogno di maggior facoltà d'azione, d'ossigeno per respirare e per poter "sormontare" rapidamente l'enorme mucchio di carte che sta soffocando le varie iniziative sul nascere...
Stiamo diventando un Cantone iper-burocraticizzato...
:-(

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LE REGIONI DI MONTAGNA SI OPPONGONO ALL'INIZIATIVA POPOLARE «Economia verde»

Nell’ambito delle votazioni del 25 settembre, il Gruppo svizzero per le regioni di montagna (SAB) raccomanda di respingere l’iniziativa popolare «Economia verde». Questa iniziativa potrebbe ridurre la qualità di vita e le attività economiche delle regioni di montagna e degli spazi rurali. Al posto di voler imporre delle nuove restrizioni, sarebbe preferibile che questo concetto fosse messo in pratica su base volontaria.

L’iniziativa popolare «Per un’economia sostenibile ed efficiente in materia di gestione delle risorse» sarà sottoposta alle urne il prossimo 25 settembre. Questo testo imporrà numerose restrizioni alla popolazione, oltre che all’economia.
Le regioni di montagna e gli spazi rurali saranno molto colpiti.
L’agricoltura dovrà, ancora una volta, procedere a degli adattamenti. Così, il sistema dei pagamenti diretti dovrà ancora essere particolarmente orientato verso delle prestazioni ecologiche. Il ruolo degli agricoltori si limiterà sempre di più al mantenimento del paesaggio.
Questo contravviene agli obiettivi di un’agricoltura produttiva e all’approvvigionamento del Paese grazie alle risorse locali. Questa iniziativa condurrà anche a un rincaro dei trasporti. A causa delle offerte poco sviluppate nell’ambito dei trasporti pubblici, le regioni di montagna e gli spazi rurali sono particolarmente dipendenti dalla strada e dai veicoli privati.
Sarà anche penalizzato il turismo, particolarmente importante per questi luoghi. Attualmente, questo settore deve già affrontare la concorrenza dei Paesi vicini e dei mercati stranieri. In quest’ambito, la forza del franco svizzero pesa
enormemente su questo settore. Un’accettazione di questa iniziativa contribuirebbe certamente ad aumentare i costi dei trasporti, dell’alimentazione e delle offerte turistiche. Secondo molti, verosimilmente, una tale evoluzione avrebbe delle conseguenze fatali per diverse imprese turistiche.
Inoltre, le ditte esportatrici, come il settore orologiero presente nel Giura o le attività chimiche e metallurgiche insediate nell’arco alpino, saranno confrontate a un rincaro della loro produzione.

L’economia verde può anche essere attuata senza costrizioni

Il contro-progetto indiretto del Consiglio federale, che fortunatamente è stato respinto dal Parlamento federale, dà un’idea del peso amministrativo legato a questa proposta.
Rifiutando questa iniziativa, il SAB non si oppone tuttavia al concetto di un’economia verde. Questo concetto può anche essere messo in opera nell’ambito dei progetti delle catene regionali di valore aggiunto e della promozione dei potenziali locali.
Questo è per esempio accaduto con la Fondazione Alpina per le Scienze della Vita a Olivone (TI), i produttori di erbe aromatiche della Val Bregaglia (GR) o anche la fondazione PhytoArk in Vallese. Queste iniziative sono state realizzate senza che lo Stato introducesse delle regole o degli obblighi.

Per il SAB, questa è la via da seguire. Al contrario, l’iniziativa presentata va troppo lontano e ostacolerà l’economia, oltre che lo sviluppo delle regioni di montagna. Per questo motivo il SAB respinge chiaramente questo testo.

Informazioni complementari :
Thomas Egger, Direttore del SAB, Tel. 031 382 10 10
mara
inserito il: 20.8.2016 12:05
...apperò!!! :-))


URI

19/08/2016 - 11:05

ANDERMATT-SEDRUN AVRA' 3 NUOVI IMPIANTI

L'Ufficio federale dei trasporti ha autorizzato la costruzione di una cabinovia e due nuove seggiovie

ANDERMATT - Nel comprensorio sciistico di Andermatt-Sedrun - a cavallo dei cantoni di Uri e Grigioni e collegato al Resort Andermatt Swiss Alps dell'investitore egiziano Samih Sawiris - sorgeranno tre nuovi impianti di risalita. L'Ufficio federale dei trasporti (UFT) ha infatti autorizzato la costruzione di una nuova cabinovia e di due nuove seggiovie.

Lo ha comunicato la società Andermatt-Sedrun Sport, precisando che il collegamento tra le due aree sciistiche e il risanamento degli impianti esistenti sta procedendo secondo i tempi previsti. Otto delle dieci autorizzazioni richieste all'UFT sono già state accordate.
I tre impianti in questione sono la cabinovia (gondole da otto persone) "Andermatt-Nätschen-Gütsch", i cui lavori di costruzione inizieranno già quest'anno; la seggiovia da sei posti "Unter Stafel-Gütsch" (che dovrebbe essere pronta per la stagione 2016/17) e quella - sempre da sei persone - "Hinterbördli-Strahlgand" che sarà pronta l'anno prossimo.
I lavori nel comprensorio - una grande arena sciistica con 14 impianti di risalita di vario tipo - sono iniziati nel 2015 e procedono ad alto regime: in dicembre aprirà la seggiovia da sei persone che collegherà il passo dell'Oberalp a Calmut (GR): si tratta dell'unico progetto portato avanti in territorio grigionese.
marcello
inserito il: 21.8.2016 9:17
Bleniesi! rimanete scialli..... arriverà il parco e tutto si sistemerà....AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH
cosa fare per la valle?
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