Blenio Café
cosa fare per la valle?
Moderatrici
inserito il: 20.9.2018 1:37
Ecco qua, ci scusiamo coi lettori! :-) Il sito è gestito a titolo di volontariato e a volte capita che... non si riesca a seguire tutto!

www.vallediblenio.ch/vdbi_cronaca.php

Grazie per la comprensione! ;-)

Qui, sul mensile di valle, trovate inoltre altre informazioni:
www.vocediblenio.ch
Alfiero Devittori
inserito il: 20.9.2018 8:14
ma io pensavo ai giornali cantonali sui quali non ho visto molto entusiasmo per la rassegna forestale di Ghirone.
mara
inserito il: 20.9.2018 11:39
Ciao Alfiero,
ti capisco e condivido, ma ormai da anni - con l'avvento di Internet e dei media online - i quotidiani cartacei LANCIANO gli eventi (con orario, scopo, ecc), ma non sono più tenuti, a posteriori, a riferirne (successo o meno, numero partecipanti, ecc).
Cosa che invece ora, in genere, viene fatta dagli organizzatori stessi o dai partecipanti (con il pro e il contro di questo "procedere"...) su pagine on-line private o meno e/o su media on-line. Triste o discutibile, ma è così oggi.

Il mensile di valle, invece, avendo più tempo per l'approfondimento, presenterà foto e classifiche assieme ad un approfondimento sulla gestione del bosco oggi. ;-)

Grazie per seguire sempre attentamente e in modo critico l'informazione locale!
ciao, mara
Alfiero Devittori
inserito il: 21.9.2018 9:27
Una ragione in + per tener alta l'importanza del nostro mensile e dei media elettronici che si occupano di cose locali.
Alfiero Devittori
inserito il: 27.9.2018 9:36
Ringrazio l'Avv. Luca Maghetti autore dell'articolo "Poveri comuni di montagna" sulla Regione di oggi.
mara
inserito il: 29.9.2018 15:19
Concordo!
Riprenderemo in altra sede quell'articolo, grazie alla gentile disponibilità dell'autore ;-) Dire "nella speranza di aprire una discussione" non serve ormai più a nulla. La frittata è ormai fatta. Ancora una volta e Valli pagano i "bei desideri" dei cittadini... Forse in definitiva bisognerebbe iniziare a vivere qualche anno, compresi gli inverni ecc, nelle valli... prima di formulare certe insensate idee...
Ma tant'è...
Grazie Alfiero ciao
mara
Maru
inserito il: 1.10.2018 8:21
Buongiorno

per capire e conoscere meglio la nostra bellissima valle
vi invito a guardare il documentario SuperAlbum passato sabato sera sulla RSi la due.

Bello vedere come certi progetti faraonici siano (purtroppo o per fortuna?) caduti nel nulla...

Oggi ci troviamo in un territorio stupendo con un'alta qualità di vita. Cosa pretendiamo di più?

buona giornata a tutti
Claudio
inserito il: 8.10.2018 11:35
Bellissima trasmissione sulla RSI Rete 1 con Piero Martinoli e Francesco Fumagalli sull'interessante progetto di osservatorio a Gorda, presso la Capanna!
Ci sono anche bei progetti e belle cose in Valle di Blenio! Crediamoci! :-)
alfiero
inserito il: 27.10.2018 18:15
Non so se un asilo nido sia necessario o meno. Purtroppo si ricade sempre ai piedi della scala: mancano i posti di lavoro e usufruire dell'asilo nido se il lavoro lo hai a Biasca e Bellinzona mi sembra complicato, ma sarebbe in ogni modo un accessorio necessario in caso di realizzazione in tempi accettabili di un centro sanitario e benessere. In questa direzione possiamo vedere anche l'incentivazione della residenza, in tutta la valle, non solo ad Acquarossa o in bassa valle dove le abitazioni crescono e si migliorano quelle esistenti (master plan cosa pensi?)
Asilo nido e incentivazione della residenza sono solo 2 elementi di una sola e più complessa progettazione: quella di creare tutto ciò che occorre perché la valle possa vendere cure sanitarie, servizi agli anziani e piacevoli soggiorni di benessere. Ora che l'ospedale bleniese ha oramai la sua soluzione, a Faido ci si batte per avere un ospedale coi fiocchi a disposizione delle 3 Valli, e si capisce non si può avere un ospedale coi fiocchi in ogni valle del cantone, ma mettere sul tavolo della politica la nostra irreversibile volontà e progettualità di sfruttare l'occasione e le nostre risorse per creare, attraverso azioni concertate che vede uniti tutti gli attori privati e pubblici, un luogo da far diventare rinomato lo possiamo ben chiedere e realizzare.
mara
inserito il: 14.1.2019 17:13
occhio…

Comunicato stampa del Gruppo svizzero per le regioni di montagna (SAB)

L’INIZIATIVA CONTRO LA DISPERSIONE DEGLI INSEDIAMENTI È SUPERFLUA E NOCIVA

Il Gruppo svizzero per le regioni di montagna (SAB) respinge la cosiddetta iniziativa contro la dispersione degli insediamenti. La richiesta di un congelamento della superficie complessiva delle zone edificabili non tiene conto delle differenze cantonali e regionali, priva i Comuni e i Cantoni di una parte delle loro prerogative in materia di pianificazione territoriale e limita le possibilità di sviluppo dell'agricoltura e del turismo. Infine, le preoccupazioni centrali di questa iniziativa sono già coperte dalla legge sulla pianificazione del territorio riveduta.
Il Gruppo svizzero per le regioni di montagna SAB respinge quindi la cosiddetta iniziativa contro la dispersione degli insediamenti. Proibendo indefinitamente la creazione di nuove zone edificabili, l'iniziativa persegue un approccio troppo radicale alla pianificazione territoriale, che provocherebbe inoltre danni collaterali indesiderati, in particolare nelle regioni di montagna e nelle zone rurali.

Norme severe sono già in vigore
L’iniziativa sulle residenze secondarie e la prima fase della revisione della legge sulla pianificazione del territorio, entrata in vigore nel 2014, hanno portato molti inasprimenti rispetto all’utilizzo delle zone edificabili, specialmente nelle regioni di montagna. Al momento, i Cantoni e i Comuni stanno lavorando sull’attuazione delle disposizioni della nuova legge sulla pianificazione del territorio. In molti Cantoni di montagna, la legge sulla pianificazione del territorio riveduta impone il dezonamento di numerose superfici. Così facendo, la legge sulla pianificazione territoriale si batte efficacemente contro l'espansione urbana e favorisce lo sviluppo degli insediamenti verso l'interno. Al contrario, l’iniziativa contro la dispersione degli insediamenti, congelerebbe per sempre le zone edificabili. Con la sua moratoria assoluta sulle zone edificabili, l’iniziativa contro la dispersione degli insediamenti è troppo radicale e non consente più alcuno sviluppo. Allo stesso tempo, l'iniziativa contro la dispersione degli insediamenti vuole inasprire le regolamentazioni per le costruzioni al di fuori delle zone edificabili. Tuttavia, anche in questo caso, l’iniziativa è superflua, poiché nel quadro della seconda fase della revisione della pianificazione del territorio, la Confederazione e i Cantoni hanno elaborato congiuntamente un progetto che prevede nuove regole per la costruzione al di fuori delle zone edificabili.

Danni collaterali per l’agricoltura e il turismo
A causa della sua regolamentazione restrittiva sulle costruzioni nelle zone agricole, l’iniziativa frena le prospettive di sviluppo dell’agricoltura. Il divieto esplicito per le installazioni destinate allo sviluppo interno, come le serre o le strutture per l’ingresso dei pollami, limita considerevolmente la possibilità di produzione dell’agricoltura, in rapporto alla situazione attuale. Ciò è in contraddizione con l’articolo costituzionale sulla sicurezza alimentare, che è stato adottato con larga maggioranza a settembre 2017. Allo stesso tempo, l'iniziativa mette in pericolo lo sviluppo del turismo, in quanto gli edifici e le strutture non agricole al di fuori delle zone edificabili possono essere approvati solo se è possibile dimostrare un interesse pubblico. Concretamente, se l'iniziativa verrà adottata, non potranno più essere costruiti rifugi CAS, ristoranti di montagna o impianti di risalita.

Ingerenza nelle competenze cantonali e comunali

Il SAB stima che questa iniziativa costituisca un’ingerenza nelle competenze dei Cantoni e dei Comuni. Un approccio centralista che non tiene conto né delle differenze cantonali e regionali, né dei differenti bisogni concernenti gli spazi urbani e rurali. I Cantoni e Comuni che sino ad ora hanno utilizzato i loro terreni con parsimonia dovrebbero cederli alle regioni la cui crescita demografica è superiore alla media e le cui riserve sono ridotte. Il modo in cui tale meccanismo di compensazione potrebbe funzionare a livello nazionale non è del tutto chiaro e comporterebbe enormi problemi di attuazione.
Comunicati stampa SAB, 7 gennaio 2019
cosa fare per la valle?
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